Le Merendanze di Clara Sereni

Recensione: Le Merendanze di Clara Sereni

La settimana scorsa avevo anticipato che stavo per iniziare Le Merendanze di Clara Sereni, un libro scelto dal Gruppo di Lettura.

L’ho finito in pochi giorni e oggi vi lascio la mia recensione.

Premetto che è un libro che sicuramente si interpreta in modi diversi a seconda dell’età e del momento in cui si legge e vi spiego subito perché…

E’ la storia di cinque donne molto diverse tra loro: Laura, sposata e madre di famiglia; Giulia separata con un figlio che vive lontano, Francesca e Caterina una coppia stranamente assortita e Lucilla, avvocato in carriera.

Ognuna di loro ha una vita e un carattere differente, i loro cammini si sono incrociati diverse volte senza lasciare mai un vero e proprio segno finché non si uniscono per una causa comune: Giulia accoglie la richiesta del vescovo di invitare alcune immigrate al pranzo di Natale, la donna si entusiasma davanti alla prospettiva di sentirsi utile agli altri e allo stesso tempo è felice di avere un progetto da seguire e chiede alle sue conoscenti di partecipare all’evento per non dover affrontare le sconosciute da sola.

Il pranzo natalizio trascorre in tranquillità e le donne, dopo aver accompagnato a casa le tre immigrate, entrano nel loro mondo: quello della solitudine e della paura; le italiane dall’alto della loro vita medio borghese si scontrano con donne che sono scappate dalla strada e che ora vivono nascoste in una casa di accoglienza gestita da suore.

Colpite da quello che vedono e, forse, in colpa per la loro vita fin troppo agiata, le donne decidono di organizzare un brunch a sfondo benefico il cui ricavato verrà devoluto alla casa di accoglienza e, inoltre, sarà un modo per far sentire meno isolate le immigrate  che ci vivono.

Quasi metà del libro gira intorno alla preparazione del brunch ma non si ferma solo all’evento in sé, descrive lo stato d’animo delle donne, la loro voglia di aiutare, la paura di fallire, il loro modo di affrontare la vita guardando avanti ma con uno sguardo rivolto al passato e, non ultimo, la diffidenza che continuano a sentire nei confronti delle straniere che vogliono sì aiutare, ma senza mai integrarsi  veramente con loro.

Il mio parere

Questo libro è uno spaccato di vita quotidiana, scritto in modo impeccabile dall’autrice che, ricordiamo, è una famosa giornalista.

Le cinque donne che sicuramente hanno una vita tutt’altro che perfetta nonostante a una prima visione sembrino delle classiche cinquantenni divise tra casa, famiglia, lavoro, messa domenicale e commissioni varie, mi sembrano le classiche: “vorrei ma non posso” o, per usare un termine molto in voga attualmente “aiutiamoli ma a casa propria“.

Sembra quasi che la volontà di aiutare queste straniere esuli dalla prospettiva di fare del bene ma sia piuttosto un modo per mettersi in pace con la coscienza e, inoltre, uscire dalla routine di una vita piatta che, come dice Vasco “è passata come un lampo e fila dritta verso la stazione

A mio parere è un libro interessante che ho letto con piacere anche se non mi sono affezionata particolarmente ai personaggi e non ho rimpianto la fine come succede in altre occasioni; vale la pena leggerlo e riflettere su quanto il nostro comportamento, in determinate occasione, sia vero o piuttosto dettato dalla voglia di essere diversi!

 

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