Volevo solo pedalare ma sono inciampato in una seconda vita di A. Zanardi e G. Gasparini

Volevo solo pedalare di Alex Zanardi

Oggi voglio parlare di un libro che, a mio avviso, deve essere non solo acquistato/regalato ma anche letto, riletto e tenuto sempre a disposizione per i momenti bui. Un po’ come “A ruota libera” di Federico Grandesso, per capirci…

Chi di noi non ha i periodi no, quelli in cui tutto sembra andare male e la cosiddetta “luce in fondo al tunnel” sembra solo una chimera?

Beh, cari amici, sappiate che c’è un uomo che dopo essere stato campione sportivo per anni, aver conosciuto fama, denaro e notorietà, si è trovato un brutto giorno a fare i conti col destino che gli ha tolto in pochi secondi entrambe le gambe ma non la voglia di vivere.  Quest’uomo, per me un autentico mito, si è rimesso letteralmente in piedi e si è creato da sola una nuova vita fatta di soddisfazioni, trionfi e sfide sempre nuove e ardue.

Conosciamo meglio Alex Zanardi..

Alzi la mano chi non conosce Alex Zanardi?!

Bolognese, classe 1966, campione di kart, F3000, F1, rally e Cart, il 15 settembre 2001 mentre disputa il Gran Premio di Lausitzring in Germania  ha un bruttissimo incidente in seguito al quale perde entrambe le gambe e rischia di morire dissanguato.

Ricoverato all’ ospedale di Berlino, dopo 15 interventi e tanta riabilitazione è pronto per la sua nuova vita.

Tanti si sarebbero abbattuti o cullati nel ricordo nel passato o, al massimo, avrebbero ringraziato il Cielo per essere ancora vivi. Ma Alex no! Con la combattività, l’entusiasmo e l’ironia che l’hanno sempre contraddistinto si è rimboccato le maniche e trovato una nuova strada… per la serie: impossibile? Non esiste!

Ha partecipato a numerose manifestazioni sportive per atleti disabili e ha intrapreso una nuova carriera nel paraciclismo con le handbike vincendo  quest’anno le olimpiadi di Rio.

E ora passiamo al libro…. “Volevo solo pedalare ma…”

Il libro, “Volevo solo pedalare“, scritto con la simpatia che contraddistingue il campione bolognese, parla del suo re-inventarsi una nuova carriera dopo l’incidente automobilistico del settembre 2001 che gli ha cambiato la vita.

Come le migliori storie d’amore, d’amicizia e i successi più favolosi, anche in questo caso tutto comincia con un’ispirazione dovuta a un incontro fortuito: Zanardi si ferma in un autogrill e vede una handbike legata sul tetto di un’automobile! Bum… parte l’idea e una nuova vita..

Nel libro si parla anche delle altre sue imprese sportive, compiute sempre con l’impegno di chi, a 50 anni non ha mai smesso di lottare né di essere felice.

Per me Zanardi è un vero e proprio esempio, il messaggio che trasmette a chi lo segue è di fiducia nel futuro e nelle proprie capacità: grazie Alex, grazie di cuore!

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