Premio Campiello 2018, il 25 maggio verrà resa nota la cinquina dei finalisti

Tra pochi giorni a Padova durante una cerimonia a Palazzo del Bo’, verranno decretati i cinque finalisti al premio Campiello 2018.

Stiamo per entrare nel vivo della 56esima edizione del famoso premio Campiello 2018, un importante concorso istituito dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto.

Come tutti gli anni, proprio in questo periodo verranno decretati i cinque finalisti che concorreranno alla vittoria finale. Il vincitore assoluto verrà proclamato sul Palco della Fenice durante la magnifica cerimonia che si terrà il 15 settembre.

Come di consueto, la cinquina dei finalisti verrà scelta dalla Giuria dei Letterati, quest’anno presieduta dal Dottor Carlo Nordio, mentre il vincitore finale risulterà dalla votazione della Giuria dei Trecento Lettori anonimi  selezionati su tutto il territorio nazionale in base alle categorie sociali e professionali.

Durante la cerimonia del 25 maggio, nell’Aula Magna G. Galilei del Palazzo del Bo’, verrà anche nominato il vincitore del Premio Campiello Opera Prima, riconoscimento attribuito dal 2004 ad un autore al suo esordio letterario.

Campiello letteratura, due parole collegate da quasi sessant’anni

Era il 1963 quando nell’Isola di San Giorgio a Venezia,  il Premio Campiello venne consegnato per la prima volta a  Primo Levi che vinse con il suo capolavoro “La Tregua”.

Nel corso degli anni, la location della cerimonia è cambiata più volte, pur mantenendosi nei luoghi più belli e famosi della città lagunare.

In breve tempo il Premio Campiello è diventato uno dei più famosi e prestigiosi della penisola, molti suoi vincitori sono diventati nomi noti nel campo della letteratura e i loro libri conosciuti in tutto il mondo.

Come non citare il vincitore del premio campiello 2017, l’Arminuta di Donatella di Pietrantonio, divenuto un best seller e il caso letterario dell’anno?

Fin dalla prima edizione, si è deciso di adottare un meccanismo particolare per giungere al vincitore finale mediante il lavoro di  due giurie, una tecnica e una popolare. La prima incaricata di nominare la cinquina dei finalisti tra tutte le opere ammissibili al concorso (vedremo tra poco nel dettaglio i termini di ammissibilità), mentre, la seconda composta da 300 lettori, anonimi fino alla fine, che scelgono l’opera vincitrice tra le cinque rimaste in gara dopo la scrematura dei tecnici.

Il simbolo del Premio Campiello è un oggetto tipicamente veneziano, una riproduzione in argento del pozzo ancora presente in molti campielli, “la vera da pozzo”; fondamentale per la città in quanto unica fonte di approvvigionamento dell’acqua potabile.  In particolare, la riproduzione data al vincitore, è ripresa dalla vera da pozzo di San Trovaso nel sestiere di Dorsoduro a Venezia.

Campiello cos’è?

Per noi veneti è doveroso sapere cos’è un campiello ma  permettetemi di ricordarlo un po’ a tutti.

Prima però, facciamo un piccolo promemoria dei luoghi principali della città:

  • campo:  a Venezia si intende per campo uno spazio aperto attorniato da edifici. Attenzione a non chiamarlo piazza, l’unica piazza a Venezia è quella di San Marco! Nei campi quasi sempre si trovavano i pozzi da cui attingere l’acqua;
  • campiello: è un campo di dimensioni ridotte, spesso attorniato da case, a volte costituito da un semplice allargamento di una calle o un’appendice di un campo adiacente;
  • calle:  è la tipica strada veneziana che si allunga tra due file continue di edifici. Le dimensioni sono variabili, le più strette vengono chiamate anche callette, le più grandi sono le calli larghe.
  • salizada: è una calle larga molto importante e per questo tra le prime ad essere pavimentata.

Adesso che abbiamo messo un po’ di ordine tra i nomi tipici dell’urbanistica veneziana, torniamo al nostro campiello, protagonista dell’omonimo premio.

Il premio ha avuto questo nome in onore del piccolo spazio aperto in cui gli abitanti delle case attigue si ritrovavano per discorrere, discutere e spettegolare e dove i bambini giocavano in tranquillità. In pratica il campiello era il fulcro della vita sociale dei microcosmi cittadini. Oltre a essere un luogo di incontro sociale, il campiello è sempre stato anche un luogo di scambio culturale e commerciale, da qui l’idea di dare questo nome al premio, con lo scopo di diffondere la cultura e creare nuovi lettori.

Premio campiello vincitori

Molti sono i nomi noti che hanno vinto questo facoltoso premio e speriamo che anche quest’anno il vincitore, o la vincitrice, possa avere la stessa fortuna.

Solo per citare alcuni nomi: Alberto Bevilacqua (1966), Ignazio Silone (1968), Mario Rigoni Stern (1979), Primo Levi (1963 e 1982).

Le case editrici più vittoriose sono state: Mondadori (17 vittorie), Einaudi (8 vittorie), Rizzioli (7 vittorie), Sellerio  Feltrinelli e Bompiani (4 vittorie ciascuna), Longanesi (3 vittorie), Guanda (2 vittorie).

Quale  sarà il libro vincitore per il 2018?

Possono partecipare al premio tutte le opere di narrativa italiana (romanzo o raccolta di racconti mentre non sono ammessi i saggi), non tradotte da altra lingua, scritte da un autore vivente e pubblicate per la prima volta in volume cartaceo nel periodo 1 maggio 2017 – 30 aprile 2018 e regolarmente in commercio (devono riportare il codice ISBN che ne attesta la distribuzione e la regolare commercializzazione).

In lizza alcuni libri che vi avevo già presentato!

Tra i nomi di grandi e famose case editrici italiane, quest’anno tra gli iscritti al premio spuntano ben tre libri della veneziana Onda d’Urto Edizione. Sto parlando de: L’uomo senza patria di Tieri Filippin (non perdere la mia recensione), Ti parlo di Me di Giovanni Carraretto (ricordo la mia recensione) e La ribelle di Leonardo Guerriero.

Sono tutti e tre dei bellissimi libri, molto ben curati e interessanti dal punto di vista umano e letterario.

A dirla tutta, io il mio preferito ce l’avrei ma non mi sbilancio per scaramanzia!

Auguro comunque a tutti e tre gli autori in gara di entrare nella fortunata cinquina e, perché no, di aggiudicarsi l’ambito premio.

Un grosso in bocca al lupo, attendiamo con impazienza la nomina del 25 maggio e intanto, incrociamo le dita per loro, che vinca il migliore!

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