Il futuro è nostro. Un atto d’amore ci ha ridato il sorriso
Immaginatevi di avere una grave malattia che vi porta a dover passare ore ed ore attaccati ad una macchina, a giorni alterni, per poter continuare a vivere. Pensate se la vostra routine quotidiana, i vostri impegni, il vostro lavoro dipendesse da questo appuntamento fisso e irrevocabile.
Ora provate a supporre che tutto questo potrebbe cambiare se arrivasse qualcosa che vi permettesse di staccarvi definitivamente da questa macchina e di compiere, finalmente, una vita normale.
Vi chiedo un ultimo sforzo; provate a immaginare se questo “qualcosa” che fa la differenza tra una vita normale ed una attaccata ad una macchina, dipendesse, nella maggior parte dei casi, dalla morte di qualcuno.
E’ veramente impressionante pensare a queste cose da sani, eppure c’è chi, con questi pensieri, convive ogni giorno.
Il libro “Il futuro è nostro” di Kilian Bedin, edito da Onda D’Urto Edizioni, apre una finestra nel mondo di coloro che soffrono di una grave malattia e sono in attesa di un trapianto.
Conosciamo Kilian Bedin, autore de Il futuro è nostro
Kilian Bedin nasce a Bolzano nel 1969 e conduce una vita normale fatta di famiglia, amore, scuola e tanto sport. A 18 anni, durante la visita di leva, scopre di avere dei valori elevati di proteine nelle urine. Ulteriori accertamenti trovano la causa del suo problema: nefrite cronica.
Il giovane, con la spensieratezza dei suoi 18 anni, pensa solo che grazie a quel problema non dovrà fare il militare, e continua con la sua vita e con la sua passione: lo sport.
Solo 12 anni dopo, quando gli verrà negato il certificato medico di abilitazione per una gara di mountain-bike a cui teneva particolarmente, si convincerà a indagare a fondo sul problema e si troverà a combattere con la dura realtà: insufficienza renale.
Da quel momento Kilian, ormai 29enne, dovrà cambiare il suo modo di alimentarsi, di bere, di divertirsi e dovrà cominciare ad assumere farmaci diversi per equilibrare una serie di valori.
Qualche tempo dopo, per il giovane, si aprono le porte della dialisi e viene messo in lista d’attesa per un trapianto. Dodici anni dopo la scoperta di anomalie nelle urine, la sua vita precipita nel baratro.
Dopo la prima settimana di dialisi, la madre di Kilian, inaspettatamente, decide di offrirgli uno dei suoi reni; non sopporta di vedere il figlio soffrire e di non sapere quanto dovrà aspettare un donatore compatibile: lei lo è, e decide di ridare la vita al suo figlio maggiore per la seconda volta.
Il trapianto riesce bene anche se con qualche piccolo intoppo e Kilian, ristabilitosi, comincia finalmente una vita normale grazie al rene della madre.
Purtroppo, 8 anni dopo il trapianto, il rene della madre non lavora più bene e si riaprono, per Kilian, le porte della dialisi. Questa volta il percorso sarà più lungo e difficile, e non ci sarà un’alternativa alla prospettiva di ricevere il rene da uno sconosciuto.
Comincia l’attesa, lunga, esasperante, frustrante.
Il futuro è nostro, il difficile argomento della donazione degli organi
Nel suo libro Il futuro è nostro, Kilian Bedin racconta la sua vita; parla di come è cambiata dalla scoperta di un’anomalia nei valori delle proteine fino al trapianto definitivo.
Ma Il futuro è nostro è molto di più, è la spiegazione concreta della difficile vita di tutti coloro che sono in attesa di un trapianto, delle migliaia di persone che vivono attaccate a due apparecchi: la macchina della dialisi, nei giorni stabiliti, e il cellulare, costantemente, in attesa della telefonata che può cambiare la loro vita.
Questo libro è un modo per parlare di donazione di organi e per sensibilizzare le persone e le autorità su questo difficile argomento, insidioso e attuale.
Affinché sia possibile donare gli organi, propri o di un congiunto, devono esserci particolari condizioni mediche, fisiche e psicologiche: se ognuno potesse dare il proprio consenso, non ci sarebbero problemi in caso di tragedia.
Pensiamo allo strazio dei parenti a cui viene chiesto la disponibilità alla donazione degli organi di un congiunto subito dopo la tragedia? Non sarebbe più facile per loro conoscere e rispettare la volontà data in precedenza dal proprio caro?!
Eppure pochi ci pensano o vogliono pensare a questa evenienza, come se il negare la possibilità che accada, allontani questa eventualità.
Il libro di Bedin serve proprio a questo; l’autore di Bolzano racconta serenamente la sua malattia e il suo modo di affrontarla, per cercare di aiutare le persone a prendere atto che a tutti può capitare, e che un grande gesto, come donare i proprio organi o quelli di una persona cara, può rendere migliore la vita di tante persone.
One comment:
[…] Il futuro è nostro è un libro appena uscito in Italia ed è scritto da Kilian Bedin che racconta la sua vita dal momento della scoperta di soffrire di nefrite cronica, proseguendo poi con la dialisi, il primo trapianto e la successiva ricaduta che gli riaprirà le porte della dialisi e della sala operatoria per la seconda volta (se vi siete persi la mia recensione, la trovate qui). […]