Federico Grandesso: uomo, paziente e scrittore.

Federico Grandesso: come l’ho conosciuto

Conosco Federico Grandesso ormai da un po’ di tempo:  tutto è cominciato quando per caso ho trovato il suo libro “A ruota libera. 30.000 km con il cancro alle spalle” in biblioteca, l’ho letto e mi ha colpito profondamente per la grande carica emotiva che trasmette e per la forza che trapela da ogni frase. L’ho chiamato subito perché volevo conoscerlo e ho scritto di getto una recensione per Me Magazine (eccola).

Poi la vita ha fatto un piccolo sgambetto anche a me e Federico, con poche e semplici parole, mi ha aiutato tantissimo (sembra impossibile come, a volte, uno semisconosciuto possa darti più forza di tanti cosiddetti “amici” – ma questa è un’altra storia….)

Ho avuto anche il piacere di presentare Federico Grandesso e il suo bellissimo libro “A ruota libera”, in più occasioni (scopri l’evento all’Auchan di Mestre qui) e posso dire con orgoglio che sono state delle esperienze uniche, molto apprezzate anche dai numerosi partecipanti.

Ora Federico, insieme alla Dottoressa Carmen Barile e al Dottor Emiliano Toso, inizia una nuova avventura con il suo secondo libro “L’incontro. Noi e Lui nell’oceano del grande male” (per sapere dove faranno la prima presentazione, guarda qui).

Sono certa che sarà un altro grande successo; la carica di umanità di Federico e dei suo “compagni di viaggio”, unita alle loro esperienze di vita e professionali, aiuterà sicuramente tante persone!

La mia intervista a Federico Grandesso

Ho avuto il piacere di intervistare a Federico Grandesso, che si è raccontato come uomo, paziente e anche come scrittore.

  • Federico, tu hai scritto un libro molto bello “A ruota libera” che racconta della tua brutta avventura con il cancro e di come l’hai superato. Perché hai sentito il bisogno di scrivere?

Quando si è piccoli molti tengono un diario, un modo per ricordare cose belle ma anche brutte.
Si scrive per aiutare la memoria a non distorcere la realtà dei fatti che ci succedono, si scrive per noi innanzitutto ma forse perché si vorrebbe che qualcuno leggesse o meglio sapesse.
Io ho scritto per me, per capire cosa mi era successo ma soprattutto per capire come avevo reagito e perché.
Poi ho capito che forse avevo qualcosa da dire a chi come me stava lottando e a chi ci sta vicini…volevo dire che anche se ti trovi con le palle al muro devi provarle tutte.

  • In quanto tempo hai scritto il tuo libro e con quali difficoltà (se ne hai avute)?

Ci ho messo circa un annetto, ho avuto momenti in cui dovevo mettere tutto da parte perché le emozioni mi bloccavano e il dolore era ancora vivo nel mio corpo e nella mia anima.

  • L’hai fatto leggere alla tua famiglia prima di pubblicarlo?

Una volta sistemati gli appunti e trascritti a PC sicuramente l’ho fatto leggere a mia moglie e ai miei figli. Sinceramente non ricordo granché se non un ” bello “…devi capire che anche per loro non era stata una passeggiata.
Ho capito che le ferite erano ancora aperte.

  • Avresti mai pensato di diventare uno scrittore? Ti interessavano scrittura e lettura anche prima del cancro?

Scrittore? Parolona per me che ancora si considera uno che scrive!
Ora che ci penso forse si da piccolo.
Prima del cancro ero un vorace lettore di libri, romanzi e storie di vita sopratutto.
Ero capace di iniziare un libro e finirlo in una o due notti se mi prendeva.
Per scegliere un libro deve prendermi la copertina..poi apro a caso e cerco la frase che vorrei trovare, se la trovo il libro è mio.

  • Nonostante sia edito da molti anni, stai continuando ad avere molto successo. Il tuo libro continua ad essere molto richiesto, questo significa che hai fatto indubbiamente un bel lavoro. Perché credi che le persone siano così coinvolte?

A ottobre 2017 ho festeggiato i cinque anni del mio libro.
Devo dire che sono soddisfatto delle mie tre ristampe se penso che vendo i libri solo nelle mie serate e su ordinazione grazie al passaparola.
Ho molti positivi riscontri sulla qualità del mio lavoro e questo mi rende felice perché mi ha aperto nuovi orizzonti…chissà! !
Sul coinvolgimento forse potresti rispondere tu…ma ho capito che la leva è stato il mio metterci la faccia e raccontare una guerra pur riuscendo a sdrammatizzarla mettendo a nudo tutte le mie debolezze ma facendo trasparire una fortezza..il mio innato amore per la vita a tutti i costi.

  • Come si svolgono le presentazioni del tuo libro?

Le mie presentazioni sono nate da un’idea della mia editrice.
Mi chiese se, visto che la bicicletta era stata la mia terapia dopo le terapie, fosse una cattiva idea farle in bici. ..detto fatto dissi e la cosa piace tantissimo…anche a te Gloria vero?
Postumi a parte.

  • Tu ti appoggi all’Associazione AVAPO di Mestre, in cosa consiste il tuo impegno con lei?

Al momento collaboro con AVAPO Mestre:

Associazione Volontari Assistenza  Pazienti Oncologici
Li ho conosciuti in una serata fatta col mio compagno di ventura Daniele Luppari che anche tu conosci.
Abbiamo donato parte delle vendite alla loro causa e si sono innamorati della nostra causa e noi della loro, in fondo da due prospettive diverse, ma viviamo il grande mondo del cancro con grande speranza.
Il 2018 sarà l’anno delle prime collaborazioni con loro e abbiamo parecchia carne sul fuoco , come si suol dire…non me ne vogliano vegani e vegetariani.

  • Da poco è uscito il tuo secondo libro, di cosa parla?

Il mio secondo libro “L’incontro. Noi e Lui nell’oceano del grande male” è in realtà un progetto della mia oncologa Carmen Barile, a cui io ed Emiliano Toso Amico psicoterapeuta abbiamo aderito con grande attenzione.
Quindi la parola giusta è il nostro nuovo libro che spero presenterai quanto prima assieme al mio…che dici?
Pensa siamo riusciti a fondere assieme tre mondi che notoriamente sembrano divisi:
Medico
Paziente
Psicoterapeuta
il tutto in un dialogo aperto e senza barriere…mi dirai.

  • Continuerai sempre a promuovere “A ruota libera” nonostante l’impegno con il secondo libro?

Certo che continuo a promuovere A ruota libera, ho ancora tanta strada da fare e voglio arrivare lontano magari in sella alla mia bici.
È una storia che continuerà. .magari con un seguito!

  • Come fai a pubblicizzare i tuoi libri e a organizzare gli eventi dove sei protagonista?

Mi auto promuovo contattando enti o associazioni e grazie a tanti amici che mi portano nelle loro realtà paesane e mi aprono qualche porta..in fondo basta poco a noi, una sala, un microfono, qualcuno come te che ci presenta e magari qualcuno che ci accompagna con buona musica.
Naturalmente la ragione di tutto sono gli amici che partecipano alle serate.

  • C’è qualcosa che vuoi dire a chi come te, vorrebbe mettere “nero su bianco” la sua esperienza?

Come diceva Alda Merini:
Un foglio bianco, una penna e…

 

Uno dei tanti pregi di Federico Grandesso è quello di non aver paura di farsi conoscere e di mettere “a nudo” la sua vita e le sue debolezze. Con la sua ironia, il suo sorriso e la sua grande voglia di vivere, mette a proprio agio chi gli sta intorno e dona una grande serenità.

Se le avete perse, scoprite le mie interviste ad altri bravissimi autori Marinella Salvan e Matteo Tiraoro!

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