Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen

Orgoglio e Pregiudizio: capolavoro d’altri tempi

E’ con infinito rammarico che comunico che ho finito di leggere questo grande capolavoro. Nelle ultime venti pagine ho rallentato notevolmente il ritmo della lettura perché, nonostante fossi ansiosa di finire, sapevo che si stava avvicinando il momento dell’addio.

Che dire? Penso che sia uno dei romanzi d’amore più belli che io abbia mai letto! Mi dispiace essere arrivata alla mia veneranda età senza averlo mai preso in esame ma, forse, è meglio così perché leggerlo nel pieno della mia fase cinica e distaccata mi ha permesso di entrare in quel mondo dorato senza farmi trasportare dal romanticismo adolescenziale.

Eppure, come resistere all’accorata dichiarazione di Mr Darcy, al suo tono concitato mentre diceva a Elisabeth:

Ho lottato invano. E’ inutile. I miei sentimenti non possono più essere soffocati. Dovete permettermi di dirvi che vi ammiro e vi amo ardentemente”.

Caspita, chi e sottolineo CHI ha o riceverà mai una dichiarazione così intensa e romantica?
E vogliamo parlare di quando alla richiesta di lei di sapere come si era innamorato, lui risponde:

Non posso fissare né l’ora né il posto, o lo sguardo o le parole che furono il principio del mio amore. E’ passato troppo tempo. Ero già innamorato prima di accorgermene”.

Maschietti, meditate e imparate!

Donne, sognate e sperate ma… la vedo dura!

Orgoglio e Pregiudizio: Jane Austen nel cuore

Scherzi a parte, credo che aver letto “Emma”, prima di “Orgoglio e Pregiudizio” mi sia stato molto utile per entrare nell’Inghilterra a cavallo tra Sette e Ottocento senza vederlo con gli occhi di oggi. Per capire che il linguaggio, la classe sociale e determinati usi e costumi allora in voga che oggi sembrano superflui e ridicoli, erano invece il motore della società di quei tempi. Che la parola “inferiore” così tanto usata dall’autrice, che risultava così “offensiva” agli occhi di chi vive nel XXI secolo, era invece la semplice definizione di persone che per reddito o estrazione sociale, non potevano aspirare a mescolarsi con i più ricchi. Non era un’offesa, ma un dato di fatto, accettato serenamente da entrambe le parti. E vogliamo parlare del maritarsi con un occhio attento alla rendita annua, d’altra parte era già chiaro dall’incipit, uno dei più famosi al mondo (forse se la gioca con “Quel ramo del lago di Como” e “Nel mezzo del cammin di nostra vita”):

È una verità universalmente riconosciuta, che uno scapolo in possesso di un’ampia fortuna debba avere bisogno di una moglie.

E ora che fare? Come allontanarsi da quei personaggi che nel corso dei sessantuno capitoli abbiamo imparato a conoscere e ad amare? Ho sentito che ci sono parecchie riscritture dal geniale al patetico e serie TV fedelissime o assurdissime, insomma, sembra che ci sia un mondo parallelo fatto apposta per chi, come me, non riesce a chiudere quel libro e a leggere la parola “fine”.

Ho visto due film ispirati a “Orgoglio e Pregiudizio“, credo che senza ombra di dubbio quello del 1995 con il grande Colin Firth sia il migliore… Colin Firth è la personificazione di Mr Darcy, il suo modo di esprimersi, la sua classe, il suo aplomb british, non c’è attore più indicato per coprire gli aristocratici panni del saccente innamorato di Miss Elisabeth.

Lo sapete che proprio da Mr Darcy di “Orgoglio e Pregiudizio” arriva il simpatico e altrettanto riservato Mark Darcy de “Il diario di Bridget Jones”?

E voi conoscete Jane Austen e i suoi romanzi? Io non ho ancora finito di leggerli tutti, me ne mancano alcuni ma ho trovato un libro sensazionale che vi consiglio:  “Austen – tutti i romanzi” della collana “I mammut gold” della Newton Compton Editori. Sicuramente non è un libro da borsetta visto che conta ben 1313 pagine ma in un unico libro troverete le versioni integrali di :

  • L’abbazia di Northanger
  • Ragione e Sentimento
  • Orgoglio e Pregiudizio
  • Mansfield Park
  • Emma
  • Persuasione
  • Lady Susan
  • I Watson
  • Sanditon

Scusate se è poco… e il costo è davvero irrisorio! Un giorno farò un articolo tutto dedicato alla collana “I Mammut” perché ne vale veramente la pena!


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