Matteo Tiraoro: l’intervista con lo scrittore emergente del momento!

Matteo Tiraoro: i suoi libri

Ho avuto modo di conoscere Matteo Tiraoro qualche anno fa grazie al suo libro “Clinica mente” e sono rimasta subito colpita dalla bravura di questo autore emergente, dal suo modo di scrivere e dalla innata capacità di coinvolgere il lettore, aspetto di solito un po’ carente negli scrittori “alle prime armi”.

La trama del libro è allo stesso tempo semplice e complessa; racconta la storia di due ragazzi che percorrono un viaggio, sia reale sia interiore, alla ricerca di una risposta che all’inizio sembra serva solo a soddisfare una curiosità, e che poi si rivelerà decisiva per loro stessi.

Giulio e Alex, sono amici e passano le serate di libertà a bere birra e a parlare. Sarà proprio nell’Irish Pub che sono soliti frequentare che Giulio conoscerà Emily la quale diventerà in breve tempo una presenza importante nella sua vita.

Quando la comunità in cui vivono viene scossa da un efferato omicidio, Alex convince l’amico ed Emily ad affrontare un avventuroso viaggio in Egitto. Il ragazzo, che conosceva la vittima, crede di aver trovato una strada per scoprire il movente dell’omicidio.

Sarà proprio tra piramidi, antichi templi e sacerdoti egiziani che verrà svelato il mistero con un susseguirsi di avvincenti colpi di scena.

Quando sembra che la tensioni cali, ecco che comincia il viaggio di ritorno in Italia e l’odissea dei protagonisti continua tra indagini della polizia, domande dei giornalisti e un ultimo mistero da rivelare.

Insomma, questa prima esperienza editoriale di Matteo Tiraoro è stata un vero successo; al libro non manca proprio niente e tocca molti temi fondamentali “il mondo che avanza, la società che regredisce, l’amicizia, l’amore, la ricerca di un equilibrio interiore che tutti dovremmo fare.. “.

Non contento, l’autore è tornato in auge con il suo secondo libro “Il riflesso del leone” un’opera che ha bissato il successo del primo libro e che ha raccolto grande entusiasmo tra pubblico e critica.

Questo romanzo è ambientato a Venezia durante il carnevale. Una giovane coppia, Giulio e Emily, sta trascorrendo gli ultimi giorni di trepidante attesa aspettando l’arrivo della loro piccola previsto a breve. Un tragico evento però sconvolgerà le loro vite e li farà piombare in un tunnel di mistero, paura e angoscia. Ad accompagnarli in questo viaggio ci sarà il comandante Eugenio La Russo che cercherà di scoprire i colpevoli di un brutale omicidio che si rivelerà poi la punta dell’iceberg di un intricato caso di corruzione e  malavita.

Sullo sfondo di questo intrigante intreccio, l’arte in tutta la sua bellezza… i quadri famosi, le maschere veneziane e i monumenti della città lagunare, uno tra tutti la Scala del Bovolo di Palazzo Contarini.

Insomma, un libro bellissimo, scritto con sapienza e con un’abilità rara per un autore emergente.

Quattro chiacchiere con Matteo Tiraoro

Ho avuto la possibilità di incontrare personalmente Matteo e di parlare con lui di libri, di auto pubblicazione, delle difficoltà oggettive degli scrittori emergenti e di tanto altro.

Matteo mi ha spiegato come sia dura per uno scrittore emergente farsi largo nella giungla dell’editoria, di come sia necessario sgomitare per riuscire ad avere l’attenzione di qualche giornalista o un posto sullo scaffale di una libreria.

Le Case Editrici, così come le Case Discografiche tendono a prediligere le opere di personaggi famosi piuttosto che di autori emergenti dotati di talento: è evidente, basta dare un veloce sguardo in qualsiasi libreria, come la biografia di un calciatore di serie A o di un politico sia messa in evidenza mentre il romanzo del classico “Signor X”, se ha la fortuna di esserci, non è minimamente pubblicizzato.

L’argomento della difficoltà di emergere è stato affrontato molto a lungo tra me e Matteo, ovviamente nessuno dei due ha la risposta o la soluzione a questo problema, certo è che vedere persone come lui, dotate di talento autentico, che hanno in tasca un romanzo veramente interessante e prezioso, costrette ad auto prodursi è un peccato a dir poco.

Come nasce un libro? Me lo sono sempre chiesta ed questa è una domanda che ripeto a tutti gli autori che incontro… La risposta è quasi sempre la stessa!

Un libro nasce da una passione, da un’idea e da tempo “rubato” a impegni lavorativi e familiari. Un libro è come un bambino che cresce piano piano, che passa da uno stato embrionale nella mente del suo ideatore a uno stato fisico nel momento in cui si mette il punto finale. Da quel momento è tutto un susseguirsi di letture su letture, revisioni, correzioni, richieste ad amici o parenti fidati di leggere la bozza e dare la propria opinione. Dopo questo step si passa alla scelta della Casa Editrice a cui inviare il manoscritto; arrivano le prime risposte negative, la tristezza di vedere la propria opera svalutata, rifiutata. Poi l’occasione dell’auto produzione, ricevere i propri libri, toccarli, annusarli e iniziare la promozione.

Vedere la soddisfazione dei lettori, leggere le lodi e le critiche. Tutto fa parte del pacchetto e tutto serve a maturare, a crescere e anche a restare con i piedi per terra.

Un sogno che diventa realtà, sentirsi uno scrittore, vedere il proprio nome sulla copertina della propria opera, una grande soddisfazione che, anche se purtroppo non paga, nessuno potrà mai scalfire.

La personalità spiccatamente poliedrica di Matteo emerge prepotentemente quando si passa del tempo con lui; la sua capacità di passare da un argomento a un altro, sempre col sorriso e con migliaia di aneddoti, rende estremamente piacevole ogni conversazione, anche quella più “seriosa”.

Musica e cultura…

La sua passione per la musica è evidente in tutto il suo essere (dal dito fasciato a causa di un “incidente” con le corde della sua chitarra, al suo interrompere la conversazione perché in sottofondo la radio trasmette una canzone degli Europe di cui riesce a citare anno e album).

La sua conoscenza di molti scrittori della zona più o meno noti e la sua cultura spiccano in ogni frase: ho annotato una serie di nomi di autori e di titoli che lui citava portandomeli ad esempio e di cui, lo ammetto, non avevo mai sentito parlare!

Insomma, questo giovane autore è una miniera di sorprese, di citazioni e di conoscenza. Non mi stupisce che nei suoi libri sia riuscito a trovare il giusto connubio tra trama, storia e arte!

Ringrazio di cuore Matteo per avermi permesso di entrare per un paio d’ore nel suo mondo di cultura e di musica; di avermi raccontato aneddoti della sua “avventura” editoriale; delle difficoltà trovate, delle persone incontrate. Il tutto condito con una buona birra (!) e tante risate.

In attesa che trovi il tempo materiale per scrivere il suo prossimo libro, vi ricordo che potete contattarlo su Facebook o alla mail tira77@inwind.it e che potete trovare i suoi liberi sulle principali librerie on-line o chiedendoli direttamente a lui. Non fatevi scappare l’occasione di vivere Venezia con i suoi occhi e di aiutare il Commissario La Russa a scoprire i colpevoli dell’omicidio del Comandante Puggiotto.

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