A ruota libera di Federico Grandesso: l’evento

Due mtb, un libro da presentare, una vita da raccontare, un pubblico attento e numeroso e io e Federico pronti a pedalare e a parlare di vita e soprattutto di speranza. Questi sono stati gli ingredienti della presentazione del libro A ruota libera di Federico Grandesso presso il Centro Commerciale Auchan di Mestre.

Ho già più volte scritto di come questo libro mi sia entrato nel cuore per l’esperienza raccontata e soprattutto per la forza e la speranza che infonde a chi lo legge.

A ruota libera: l’evento

Più che una intervista la nostra è stata una chiacchierata informale, pubblica, stancante per le mie gambe non abituate a pedalare ed emotivamente molto impegnativa.

Federico ha replicato tranquillamente alle mie domande, anche le più dirette e le più difficili, quelle a cui per rispondere bisogna fare ricorso a tutta la propria forza perché i ricordi, anche a distanza di anni, fanno ancora emozionare. La grande forza di volontà, il carisma e il cuore di Federico emergono in ogni singola parola del libro e ancora di più dalla sua persona. Il pubblico era rapito dalla sua personalità e dal suo modo di raccontare la malattia, la cura e il post malattia, con dovizia di particolari e senza nessun tipo di remora.

Parlare di cancro fa paura e viverlo deve essere devastante ma Federico è la prova vivente che di cancro si può guarire e che la forza di volontà, insieme alla medicina, aiuta molto. Come scrive nel libro, “… corro contento di avercela fatta e ora voglio correre per testimoniare che con la positività si ha in mano il 50% della guarigione”.

A ruota libera: l’amore per la bici

Federico grazie alla malattia ha scoperto la bici, un suo grande amore che gli ha permesso di tastare i suoi limiti, evadere, dedicare fatica e sofferenza agli altri che hanno o stanno provando la dura strada verso la guarigione.

Toccanti sono queste sue parole “Ebbene, io corro pensando a questo, corro perché ce l’ho fatta, corro per chi non ce l’ha fatta, corro per chi sta lottando, corro per la mia famiglia, corro per i miei amici, corro per le famiglie di chi soffre, corro forse per buttare fuori con il sudore la mia paura, ma corro anche perché sono felice. Orgoglioso di me che nonostante di miei problemi, amo questa vita…”.

Importante è stata l’amorevole presenza di alcuni volontari dell’AVAPO di Mestre che testimoniavano il loro impegno per aiutare i malati oncologici e le loro famiglie. Un compito di grande umanità, sicuramente difficile da fare ma che riempie il cuore di grande soddisfazione.

Il pubblico ascoltava commosso e rapito, pensare di passare un tranquillo pomeriggio in un Centro Commerciale e poi trovarsi seduti ad ascoltare l’odissea vissuta da Federico sarà stato sconvolgente. Nessuno ha mai accennato ad alzarsi, anzi, solo dopo l’applauso finale e i complimenti sentiti che hanno rivolto al nostro caro autore, si sono avviati verso i loro impegni con la mente pensierosa e il cuore colmo di emozione.

Chissà cosa avranno pensato coloro che si fermavano perché vedevano me e Federico pedalare per poi scoprire il tema dell’evento?!Anche questa è la via: l’imprevisto, il cambio di programma inatteso!

A ruota libera: semplicemente grazie!

Un grazie a tutti i presenti per la loro partecipazione raccolta e attenta; un grazie ai volontari dell’AVAPO, alla loro presenza materna e al grande lavoro che svolgono per la comunità; un grazie enorme, sincero e colmo di stima e ammirazione a Federico, un grande uomo capace di cambiare la vita delle persone con le sue semplici parole.

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