La Casa di Via Agnus Dei – Una Famiglia Nella Resistenza

Perché questo libro….

Oggi 2 giugno  ricorre il 72° Anniversario del più famoso Referendum della storia italiana: quello in cui i nostri nonni e, soprattutto, le nostre nonne, furono chiamati a votare la loro preferenza tra monarchia e repubblica con l’esito che noi tutti conosciamo. Per onorare questo giorno così importante ho deciso di parlare di uno dei miei libri preferiti: “La casa di Via Agnus Dei” di Mario Passi edito da Cierre Edizioni nel 2005.

Voglio cominciare dicendovi di non aspettarvi un libro di storia, anche se racconta fatti realmente accaduti ed è ambientato nella Padova della Resistenza.

Vediamo di cosa parla…

I libri di storia riportano date, nomi, eroiche imprese e vili azioni, ma raramente parlano delle persone comuni che pur la Storia l’hanno fatta al pari dei grandi nomi che tutti conosciamo.

Mario Passi nel suo libro-ricordo racconta di come la sua famiglia abbia affrontato la Seconda Guerra Mondiale, di come si sia distinta per i rischi corsi e per l’attaccamento ai valori per il raggiungimento della libertà

L’autore comincia raccontando la sua infanzia spensierata a Padova in periodo fascista, del rapporto con la famiglia e della vita semplice e felice di quei giorni quando, come ogni bambino, trascorre le giornate diviso tra scuola e giochi con gli amici.

Allo scoppio della Guerra il padre e Gastone, il fratello di Mario, cominciano ad adoperarsi per aiutare i partigiani nei compiti di disturbo e propaganda, mentre lui, il piccolo di casa, viene imbarcato sulla nave della Resistenza come staffetta, dattilografo e stampatore di volantini.

La madre, passa le giornate in ansia al pensiero che possa accadere qualcosa alla sua famiglia ma, allo stesso tempo, sa che la strada che stanno percorrendo è giusta e quindi devono rischiare.

Uno per tutti, tutti per uno…

La vita della famiglia Passi incrocia quella di molta altra gente, persone comuni e personalità di spicco che con le loro gesta lasciarono un segno tangibile della volontà e della grinta degli italiani.

“La  – continua l’autore – Negli occhi di quelli che io avevo incontrato e incontravo, vedevo la stessa fiducia, la medesima forza che spingeva l’interna nostra piccola famiglia. Un sentimento, uno stato d’animo bellissimi, che non avrei mai più ritrovato uguali”.

Finalmente arriva la Liberazione e gruppi di partigiani, senza aspettare l’aiuto degli Alleati, insorgono in tutta Italia scacciando i tedeschi e quel che resta dei fascisti.

Tra scene di gioia e di esultanza generale comincia però una nuova durissima prova per la famiglia Passi: a Gastone viene diagnosticata la tubercolosi e comincia il suo calvario.

 

Addio Gastone o, meglio, arrivederci…

 

La sua stanza d’ospedale diviene il ritrovo dei suoi molti amici che non accettano l’idea di perderlo vedendo che la malattia, implacabile e ingiusta, si sta portando via un grande uomo.

Il 2 giugno del 1946 è la fine e l’inizio di tutto. La fine della vita troppo breve di Gastone che, come ultimo pensiero, raccomanda alla madre di andare a votare per la Repubblica,  e l’inizio di una nuova Era per l’Italia e per tutti quelli che hanno combattuto per liberarla dalla tirannia e dall’oppressione.

Perché adoro questo libro…

Questo libro è di quelli che finché non lo hai terminato non riesci ad allontanarti, di quelli in cui DEVI sapere come va a finire, in cui sentimento, emozione, ansia e angoscia si sovrappongono di continuo.

Un libro che deve essere una tappa obbligatoria non solo  per tutti gli amanti della storia, ma anche per coloro che credono nell’onestà delle persone, nell’altruismo e nell’amore per la Patria. Un libro che riesce a far sorridere, piangere e soprattutto che fa pensare e che fa guardare al passato e al presente con occhi diversi.

 

E tu l’hai mai letto o ti è venuta voglia di leggerlo?

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3 comments:

Dopo molti anni comincio a leggerlo…parla di Mino,mio nonno.
Vorrei fosse ancora qui a raccontarsi,raccontarmi…
Vorrei poter vedere quella casa che non c’è più dov’è nato mio padre è tutta la nostra famiglia.
Grazie

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Dopo molti anni comincio a leggerlo…parla di Mino,mio nonno.
Vorrei fosse ancora qui a raccontarsi,raccontarmi…
Vorrei poter vedere quella casa che non c’è più dov’è nato mio padre è tutta la nostra famiglia.
Grazie
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